ANGELO MARIA CRIVELLI detto il Crivellone 1660-1730

ANGELO MARIA CRIVELLI detto il Crivellone 1660-1730

Il soggetto e il vivace carattere della pennellata suggeriscono immediatamente l'attribuzione ad Angelo Maria Crivelli, prendendo in considerazione anche le innumerevoli composizioni simili create dal maestro. Attivo a Milano come pittore di genere e documentato dal 1660 al 1730, Crivelli si specializzò nella rappresentazione di animali, soprattutto in temi di caccia, ispirandosi alle opere dei fiamminghi Hondecoeter, Weenix, Snyders e Fyt. Questa opera in esame può essere considerata tipica della produzione e ben confrontabile con quelle custodite ad esempio, presso il Castello Sforzesco di Milano. La tecnica pittorica dell'artista è raffinata, ricca di lacche e velature, spessori della stesura ben calibrati e ricchi di luminosità, secondo una accuratezza espressiva giù decantata dal'Orlandi. Le sue opere riscossero grande successo e già a partire dal 1662 erano presenti negli inventari di numerose collezioni lombarde come la Arese di Milano o la Carrara di Bergamo.

 

Restauri d'uso

 

Dimensioni in centimetri;

Lunghezza 256

Profondità 

Altezza  145